Pedagogia della Letteratura giovanile
Pedagogia della letteratura giovanile
La Scuola, Brescia, 2017, 298 pp., € 22,50.
Già col saggio Letteratura giovanile, risalente al 1990 e riproposto nel 2015 in nuova edizione aggiornata e ampliata, col sototitolo Da Pinocchio a Peppa Pig, Nobile a rontava con rigorosa analisi – non priva di indicazioni didattiche – nodi cruciali e questioni emergenti della disciplina, tra cui il rapporto del libro con i mass media, sottoponendo a critica pedagogica i vari generi narrativi e rivisitando, sempre nella medesima ottica e in una prospettiva valoriale, alcuni classici della letteratura per la gioventù.
In questo nuovo saggio, da lui curato e steso con la collaborazione di altri docenti universitari di letteratura per l’infanzia (Armenise, Cristofaro, Giancane, Merlo), lo studioso, giustificate le ragioni di un approccio psico-pedagogico al libro per ragazzi, dilata ed estende la sua analisia svariati temi e problemi emergenti della disciplina, dimostrando l’incidenza, talora profonda, dei contenuti narrativi sulla personalità infantile e avvertendo quindi circa la necessità di una preventiva e coscienziosa selezione delle proposte editoriali per questa fascia di età (responsabilità che grava su quanti a vario titolo si occupano di educazione infantile e dalla quale non vanno esenti i bibliotecari, dei quali richiama i molti e complessi doveri deontologici), stante il proliferare di libri non sempre di qualità sotto il profilo estetico-letterario e non sempre congrui sotto quello dei contenuti. A tale scopo suggerisce a titolo orientativo criteri per la scelta e la valutazione del libro per ragazzi, relativamente al problema del linguaggio, dei contenuti, della grafica e delle illustrazioni, riaprendo un discorso critico su temi e problemi spesso dati frettolosamente per acquisiti e risolti senza il supporto di fondamenti scientifici e di riscontri empirici, quali quello della comprensione (linguistica come cognitiva) o delle paure infantili di fonte narrativa e iconica, in ordine alle quali esamina svariati albi per l’infanzia e riporta testimonianze sulle ricadute di queste letture sull’emotività infantile. Nè si astiene dall’affrontare con equilibrio e in piena autonomia di giudizio, senza nulla concedere a vecchi e a nuovi conformismi, altri temi delicati come quello delle nuove rappresentazioni della famiglia, della censura e dell’omosessualità nel libro per ragazzi, riportando correttamente le di erenti tesi e posizioni che a tutt’oggi si confrontano su queste questioni.
Ricco e articolato il capitolo sulla fiaba, analizzata in un’ottica socio-psico-pedagogica e in una molteplicità di prospettive, anche nelle sue odierne espressioni, con particolare attenzione al fenomeno della riscrittura di abe classiche e della creazione di racconti fantastico- fiabeschi che prendono in prestito personaggi, motivi e topoi della tradizione abistica, spesso in un’ottica femminista. Nè manca uno sguardo critico all’odierna produzione editoriale per la gioventù, con evidenziazione degli ormai consolidati fenomeni di omogeneizzazione, ibridazione, crossmedialità, crossover.
Complementarmente agli autori rivisitati pedagogicamente in Letteratura giovanile seguono, per la quasi totalità stesi dai collaboratori al volume, i ricchi profili critici di vari classici per la gioventù (Dickens, Alcott, Salgari, Vamba, Kipling) e di alcuni scrittori di svolta, che hanno fortemente in uenzato la scrittura per ragazzi degli utimi decenni (Lindgren, Rodari, Dahl, Pitzorno, Rowling), dei quali vengono evidenziati il fascino narrativo e i motivi di attualità, accanto a quelli di obsolescenza. Da segnalare per sensibilità umana e sociale, acutezza critica, indipendenza di giudizio e obiettivo rigore, al quale da tempo non siamo più abituati, le accurate recensioni di alcuni libri per ragazzi in commercio, rappresentativi di vari indirizzi di scrittura. Infine, con la condivisibile motivazione che la LG non può oggi rimanere circoscritta negli angusti confini della narrativa scritta ed ascoltata, un intero capitolo è dedicato all’attenta critica socio-pedagogica dei due tormentoni animati di Peppa Pig e Masha e Orso, notoriamente oggetto di intensa fruizione infantile. Sezione del saggio che proietta il volume in un contesto multimediale, guidandoci in un labirinto per certi versi ancora poco indagato e pedagogicamente approfondito. Nell’insieme un itinerario critico-informatico ricco e articolato, denso di suggestioni, orientante per educatori e “addetti ai lavori”, scardinatore di luoghi comuni e di tesi non veri cate, atto ad acuire sensibilità e a maturare consapevolezze critiche. Il volume è completato dall’indice degli autori citati e da una ricca bibliografia. Lettura irrinunciabile per il genitore come per l’educatore dell’asilo nido, l’insegnante, il bibliotecario, lo scrittore e l’illustratore del libro per ragazzi, nonché per il percorso formativo del futuro educatore o docente, al quale offrire un’esposizione didatticamente limpida, concreta, ampiamente argomentata e, pur nel suo rigore linguistico, accessibile e facilmente memorizzabile anche per quanti si addentrano per la prima volta negli affascinanti territori della letteratura giovanile.
Genere: saggio di letteratura giovanile.
C. Brambati