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Intervista ad Elena Rambaldi

29 aprile 2019

Gentile Elena, vorremmo presentare ai nostri lettori il suo blog Kirakiraehon nato nel 2016 grazie alla sua passione per la cultura del Sol Levante. Può narrarci la scintilla creativa da cui ha preso vita questa sua creatura?
La scintilla è nata principalmente dalla necessità di condividere con altri un mondo di storie e figure per me estremamente affascinante e che attraverso il blog ho voluto regalare agli occhi dei lettori

– Quali sono le caratteristiche degli albi illustrati che sceglie di far conoscere al pubblico italiano? I loro valori sono adatti alla crescita di qualsiasi bambino?

Tutto il progetto nasce dall’unione della mia formazione pedagogica e della professionalità acquisita in 10 anni di lavoro nel mondo dei libri per ragazzi con la passione per il Giappone. Quindi si, le storie che ho scelto di raccontare narrano l’infanzia, le sue peculiarità, le sue tenerezze, i sentimenti, le paure, la fantasia che fa parte integrante della vita di ogni giorno. Non parlerei di valori, perché la leggerezza, la mescolanza di realtà e fantasia, sono elementi che mi interessano di più.
Poi qualche piccola differenza ci sarà certamente, specie nelle figure che raccontano un paese lontano da noi nelle abitudini, negli interni, nelle architetture. Ma questo può essere solo un arricchimento per i bambini.
Nel blog racconto anche mostre, progetti, libri più particolari, tutto sotto il segno della bellezza, che per certo interessa il lettore di kirakiraehon.

– Dal suo blog ha sensibilizzato i lettori a riconoscere l’accento poetico dell’arte nipponica. Può segnalarci uno dei migliori autori/illustratori giapponesi nell’ambito della produzione editoriale per bambini/ragazzi?

Non è facile fare una scelta, credo che Komako Sakai abbia una sensibilità tutta speciale, nella costruzione della storia, nel suo modo di raccontare l’infanzia. E’ sicuramente una delle mie preferite.

– Dopo il blog, il progetto Kirakira ha maturato una maggior consapevolezza e coraggiosamente si è costituito in casa editrice Kirakiraedizioni. Quali sono i propositi, i problemi, la realtà?

La peculiarità delle storie che avevo raccontato nel blog, ora sono il cuore del progetto editoriale di kira kira edizioni. A questo si aggiunge anche il desiderio di creare progetti originali con illustratori emergenti, ma anche di meticciare la sensibilità giapponese con quella di voci italiane, di creare quindi un ponte fra questi due meravigliosi paesi.
Commentando l’apertura di una nuova casa editrice indipendente, la frase che mi viene detta più spesso è “che scelta coraggiosa”. In effetti una certa dose di coraggio è servita per decidere di affacciarsi su un mercato pieno di nuove uscite giornaliere.
Quello che cerco sono titoli che possano essere di catalogo, ricercati con cura e che durino nel cuore e nella memoria dei bambini. Non è certo un compito facile, ma è il modo di fare editoria in cui crediamo.

– Casa editrice tutta al femminile, coincidenza o chance?

Lavorando da tanti anni nel mondo dei libri per ragazzi, devo dire che le quote rosa sono sempre state ben rappresentate.
Gli incontri però non sono mai casuali e il nostro piccolo gruppo mette insieme diverse professionalità e la passione per i libri belli.

– Alla Fiera internazionale del libro per ragazzi di Bologna 2019 ha concretizzato nuove sinergie?

Decisamente si. In tanti sono venuti a trovarci. Qualcuno che ci segue in rete e che voleva conoscerci e anche molte librerie indipendenti. Poi ci sono stati gli incontri con illustratori, con gli editori giapponesi. La Fiera di Bologna è magica per creare occasioni. Alcune si concretizzeranno in progetti di prossime uscite, altre dovranno essere coltivate, a partire dal prossimo maggio, quando tutto lo staff kira kira sarà a Tokyo per dieci giorni.

Ringraziamo Elena Rambaldi per averci sollecitato a captare nuove visioni. Buon lavoro a lei e a tutto lo staff. 

Claudia Camicia

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