DIARIO SCOLASTICO: ALCUNE PROPOSTE
Da quando ho un ricordo scolastico lo associo al diario, strumento indispensabile per annotare compiti, per rubricare nomi e indirizzi dei compagni, indicare l’orario e … contenere un magma di disegni, biglietti, foto, adesivi. Questo patrimonio iniziava a collezionarsi fin dal
primo giorno (carta di cioccolatini e fiore secco), si arricchiva quotidianamente (abbonamenti a teatro, sticker, ricette) determinando il volume e il peso del diario. Nonostante ogni alunno scegliesse individualmente secondo le preferenze personali, l’età, le mode (Asterix, Pimpa, Winx), il desiderio di personalizzarlo restava prepotentemente vivo.
Il fatto che il diario non fosse di dominio pubblico ma anzi rappresentasse un prolungamento personale della propria intimità, lo rendeva inviolabile, faceva sì che fosse oggetto di ripicche, scherzi, ansie. Se il diario con i propri pensieri, poesie, battute goliardiche e il linguaggio in codice del gergo giovanile fosse finito nelle mani di un adulto? Oppure in quelle di un fratello/sorella maggiore? Che onta e che rabbia!
Molti di noi hanno conservato almeno un diario appartenente alla propria vita scolastica e sfogliarlo adesso scatena sentimenti opposti: imbarazzo per le stupidaggini racchiuse nelle confidenze, nostalgia per quegli anni spensierati o laceranti ( com’era difficile attraversare l’adolescenza!). Quei pensierini, quei commenti scritti di sotterfugio al compagno di banco svelano la personalità, le attese, le esigenze dell’età. I diari odierni mantengono la stessa funzione e lo stesso approccio anche se sono in parte soppiantati da quei diari virtuali chiamati Instagram, Facebook, tictoc.
Alla fine del primo trimestre 2019 vediamo le differenze tra 3 diari personalizzati da editori, in uso in alcune scuole italiane. Il primo passo è compiuto dall’istituto che, d’accordo con il corpo docenti e i genitori, a fronte di una voce di spesa specifica, incarica un editore di stampare i diari per tutti gli alunni affinché non ci siano distinzioni, ci siano al suo interno anche i moduli per le gite e le giustificazioni in appendice. Spesso una sezione è dedicata alle immagini che descrivono le attività dell’istituto e il progetto formativo.
Questi editori scelgono un tema annuale che anima le settimane (le costruzioni, il gioco ecc.) e sempre catalizza gli alunni perché è inerente alle loro esperienze.
L’editore QUINDICI propone un diario tradizionale quadrato ma anche un’inedita versione rettangolare, i caratteri sono stati selezionati per agevolare la lettura con i font Easy Reading. Ogni pagina si attiene al tema, lo declina con notizie curiose, giochi e passatempi. La mission di questo strumento è di collocare l’alunno al centro, renderlo protagonista della sua carriera scolastica e affiancarlo come un compagno di viaggio.
Il gruppo SPAGGIARI, da anni attento alle richieste delle scuole, propone oltre ai quaderni personalizzati, 4 diari con l’intento di raccontare identità e valori dell’Istituto committente. I suoi 4 progetti grafici e redazionali si differenziano in base alla fascia d’età e quindi al grado di scuola (dal più brioso ma semplice, flessibile e ultraleggero per le classi primarie a quello 2.0 per i liceali con tematiche adatte ai loro interessi declinati in consigli, approfondimenti, giochi, curiosità, aforismi e allegre illustrazioni. Per allinearsi all’uso delle tecnologie, Spaggiari ha pubblicato le soluzioni dei giochi, altri articoli d’approfondimento, video, news e curiosità, sul sito web del diario 2.0 (www.dia20.spaggiari.eu). Spaggiari segnala la possibilità di abbattere i costi di stampa grazie all’inserimento di pubblicità di industrie locali, nei risguardi o nella quarta di copertina.
Anche TIENIMIDOCCHIO si allinea alle caratteristiche dei due precedenti editori: si rivolge agli studenti dai 6 ai 14 anni e per questo usa una grafica più semplice e allegra per i più piccoli mentre una più accattivante e dinamica per i più grandi. Inoltre il diario si caratterizza per il bordo colorato che cambia secondo i mesi dell’anno per facilitarne l’uso e anche aiutare i lettori deboli o non italiani.
Con dei diari così completi e invitanti, andare a scuola diventa un piacere. Ricordatevi quindi di segnalarli per il prossimo anno ai presidi degli istituti che frequentano i vostri figli.
Claudia camicia